La Chiesa in oggetto è nata dall’unione di due monasteri cistercensi cosentini, quelli di Santa Maria della Motta e di Santa Maria Domini Aegidii nel 1515. Il complesso, ultimato con l’annessione del convento delle Benedettine di Mendicino, apportò ingenti danni in seguito al terremoto del 1639. Nel 1808 il convento da luogo di accoglienza per nobili ragazze cosentine divenne sede di un orfanotrofio femminile.
La Facciata principale della Chiesa è caratterizzata da un maestoso portale in pietra e da una porta decorata con intarsi lignei. Entrando e percorrendo l’unica navata il visitatore si troverà ad osservare, oltre ad una cantoria lignea del XVII, nel quale sono presenti argenterie del ‘700, un cinquecentesco altare riccamente decorato sul quale si notano due meravigliose opere, in particolare: una tavola che rappresenta l’Annunciazione e un dipinto che raffigura l’Assunzione. All’interno della Chiesa sono ospitate altre opere di pregio da segnalare: alcune tele del XVI secolo, la grande pala d’altare del 1570 raffigurante il “Transito della Vergine” ed infine l’Incoronazione della Vergine nella cimasa, opera del “Maestro di Montecalvario” Michele Curia.
Passando per l’ala destra del cortile si raggiunge il chiostro a base quadrangolare che si sviluppa su due ordini con cinque colonne in tufo su ogni lato.