Questo complesso è chiamato “Riforma” perché a partire dal XVIII secolo fu convento dei Frati Riformati, una frangia francescana devota al simulacro del SS. Crocifisso. In seguito ai bombardamenti aerei del 1943 vennero distrutti non solo importanti documenti d’archivio ma anche preziose opere d’arte tra cui un prezioso crocifisso settecentesco e otto tele del fiammingo Guglielmo Borremans (1704). Ricostruita in stile rinascimentale, la Chiesa ha due navate laterali e una centrale. Nella navata destra è presente un altare dedicato a Santa Rita; in fondo alla navata, le statue di San Francesco d’Assisi, della Madonna Addolorata e Sant’Antonio da Padova (XIX secolo). Sull’altare maggiore possiamo ammirare un crocifisso cinquecentesco, miracolosamente salvatosi dal rogo. Nella navata sinistra si notano altari con importanti tele, tra le quali un pregevole dipinto di Giuseppe Pascaletti da Fiumefreddo Bruzio raffigurante San Pietro d’Alcantara.
Adiacente alla chiesa, un chiostro con cinque campate per lato con archi a pieno centro su pilastri quadri conserva alcuni elementi originali, come il salone sul lato est. Il Convento è sede di una importante biblioteca con preziosi reperti e pubblicazioni cinquecentesche ed anche un reperto del quattrocento.