Il complesso monumentale di S. Agostino, costituito dalla chiesa e dall’adiacente convento, risale al 1507, anno in cui fu edificato nell’antico borgo dei Pignatari per volere dei Padri Agostiniani. Si erge in cima ad una lunga scalinata, dove accoglie il visitatore con il suo maestoso portale in pietra arricchito con capitelli a crochet di derivazione cistercense. L’arco reca sulla fascia esterna decorazioni a palmette mentre in quella interna bassorilievi con motivi floreali. Tra queste due cornici è inciso il nome dell’autore, Francesco De Vuono da Panettieri. All’interno della chiesa, una statua cinquecentesca (1577) in marmo celebra la Madonna della febbre. Distrutta nel 1640 da un incendio e ricostruita nel 1753, la chiesa ha perso in parte i suoi connotati originari. Il bellissimo chiostro cinquecentesco fu realizzato su tre livelli a pianta quadrangolare con al centro un pozzo circolare. Nel tempo il chiostro è stato adibito ad uso militare e addirittura, sotto i Borboni, utilizzato come carcere: proprio qui nel 1844 vennero rinchiusi i fratelli Bandiera e i membri della loro spedizione. Il chiostro oggi conduce al Museo dei Brettii e degli Enotri, sede di un’esposizione archeologica permanente ed anche di mostre temporanee, concerti e incontri istituzionali.