La Biblioteca Civica è strettamente legata all’Accademia Cosentina, fondata ai primi del ‘500 da Aulo Giano Parrasio e illustrata da Bernardino Telesio. Vero tempio culturale cittadino, nel corso della sua lunga e tortuosa storia, ha segnato i momenti più esaltanti di Cosenza. La Biblioteca fu inaugurata l’11 giugno 1871 come Pubblica Biblioteca Scientifico – Letteraria Cosentina, però, dopo solo due anni di attività, fu chiusa per mancanza di fondi, pur continuando a reperire testi, sostenuta dalle offerte delle famiglie più ricche della città. Nel 1898 la Biblioteca fu nuovamente riaperta con il nome di Biblioteca Civica Cosentina. É una delle più fornite biblioteche dell’Italia meridionale con 53 edizioni di incunaboli (primi libri a stampa dopo l’invenzione di Gutenberg), corali miniati del ‘500 e numerosissimi manoscritti, di notevole valore che comprendono documenti pergamenici dal XIII al XVIII secolo, testi filosofici dal ’500 al ’700, epistolari e carteggi, autografi e testi inediti di storia e letteratura calabrese; particolarmente ricco il fondo delle “Raccolte Calabre” e delle numerose donazioni di privati quali la “Raccolta Salfi”. Nella Sala Salfi è allestita una mostra permanente in cui sono esposte 30 stampe incise che fanno parte di un fondo di 100, risalenti al ‘700 e all’800, intagliate da incisori locali, italiani e stranieri.