L’incontro tra il fiume Crati (in greco Kràtos), fiume principale della Calabria, e il suo affluente Busento origina uno dei luoghi più fascinosi del centro storico cosentino. Proprio dal punto di confluenza ha inizio l’iter turistico che consente ai visitatori di cogliere la vera essenza della città con i suoi miti e leggende. Tra i miti più suggestivi legati a questo luogo vi è quello del re dei Visigoti Alarico, che dopo il sacco di Roma scese nel sud dell’Italia e qui morì nel 410 d.C.. Secondo la storia tramandata dai Visigoti il re fu sepolto con il tesoro romano proprio nel punto di confluenza dei due fiumi cosicché lo scorrere impetuoso delle acque gli avrebbe garantito una protezione eterna. A tal proposito, proprio il 5 novembre 2016 è stata posizionata vicino alla convergenza dei fiumi una statua raffigurante il re dei Goti realizzata da Paolo Grassino. Questa storia è stata d’ispirazione per la poesia “la tomba del Busento” di Von Platen tradotta da Giosuè Carducci.
Oggi questa è una zona sottoposta a riqualificazione dall’Amministrazione comunale che interviene costantemente apportando miglioramenti in particolare agli argini. Inoltre ogni anno in questa zona prende parte il “Lungofiume Festival” che si svolge attraverso una serie di eventi atti a valorizzare i luoghi della città che si trasformano in veri e propri scenari per teatri all’aperto, per spettacoli e manifestazioni di ogni genere culturale. In tale ottica orientata allo sviluppo del territorio, si è avviata la costruzione delle BoCs Art, Residenze Artistiche Internazionali che ospitano creativi di ogni genere, caffè letterari e stand di prodotti enogastronomici locali: tutto contribuisce a rendere Cosenza una delle mete italiane più ambite dagli appassionati di architettura contemporanea.